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Quando facciamo la spesa pensiamo sempre di sapere cosa stiamo acquistando. Sarà perché ci fidiamo delle aziende che fanno un ottimo lavoro di marketing (e di greenwashing, ovvero il farci credere di mangiare o utilizzare prodotti naturali usando il colore verde per le confezioni, o piazzando sulle confezioni immagini che richiamano la natura). Oppure sarà per nostra leggerezza, pigrizia o fretta.

Sta di fatto che finiamo per acquistare prodotti che contengono elementi che ci fanno male, fanno male all’ambiente e, soprattutto, sono proibiti.

Analizziamo insieme tre additivi ben nascosti nelle etichette, sia per i loro nomi magari di uso poco comune, sia perché spesso sono ben camuffati da sigle su cui non ci interroghiamo.

1) Fosfato di ossa edule (E542)

Dei tre, forse è quello che più richiama alla nostra immaginazione immagini di violenza, e ci potrebbe interrogare su cosa sia effettivamente. Si tratta di un additivo derivato dai resti delle ossa delle carcasse di animali macellati, come mucche e maiali. Può essere utilizzato come antiagglomerante, ma anche come fonte di fosforo negli integratori alimentari. L’uso principale è nel settore cosmetico, dove viene utilizzato per esempio in alcuni dentifrici.

Il motivo per cui tale additivo è proibito ai musulmani appare chiaro: se derivato dal maiale, è sempre proibito, se da altri animali, sarebbe lecito se cresciuti e macellati secondo il rituale Halal. Ma se sulla carne sta crescendo consapevolezza in questa direzione, per arrivare a rendere leciti questi additivi la strada è ancora lunga.

2) Gommalacca (E904)

La gommalacca è una fragile e scagliosa secrezione dell’insetto dell’ordine degli emitteri Kerria lacca, presente nelle foreste di Assam e Thailandia. Essendo commestibile, la gommalacca è stata usata come agente lucidante per pillole e caramelle. A questo fine, è classificata come additivo alimentare con il numero E904 e viene ancora usata come rivestimento della frutta per impedirne il deperimento dopo la raccolta.

La gommalacca inoltre è stata usata nella produzione dei dischi grammofonici fino al 1950 circa. Ancora oggi trova impiego nella lucidatura dei mobili ed il loro mantenimento

I prodotti con il rivestimento con la gommalacca non sono halal perché l’alcool viene utilizzato per sciogliere la gommalacca e quindi fatto evaporare prima di rivestire i prodotti alimentari. La gommalacca pura senza alcool è halal perché è una secrezione dell’insetto della lacca. La quasi totalità delle volte la gommalacca viene trattata con l’alcool in Occidente.

3) Mono e digliceridi degli acidi grassi (E471)

I mono e digliceridi degli acidi grassi (E471) sono grassi sintetici ottenuti dal glicerolo e dagli acidi grassi naturali prevalentemente di origine vegetale (cocco e palma) ma anche animale (scarti della macellazione come corna, unghie e grasso). Sono additivi ampiamente utilizzati dall’industria alimentare con funzione stabilizzante ed emulsionante, ossia con la funzione di stabilizzare e omogeneizzare nei prodotti alimentari sostanze non miscibili tra loro allo scopo di prolungarne la morbidezza. Vengono generalmente usati per la produzione di gelati, chewingum, prodotti da forno, prodotti di pasticceria, cioccolato, e margarine.

A meno che non sia diversamente specificato in etichetta da parte del produttore – non può essere escluso che siano di origine animale.

Ci sono alternative?

Un’alternativa è, chiaramente, controllare sempre le etichette dei prodotti prima di acquistarli. Meglio ancora è acquistare solo prodotti certificati Halal, così da essere certi che nel nostro acquisto non ci sono tranelli.


Fonti:

Quotidiano Sostenibile

Il Musulmano

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